Il mondo dei bambini: perchè mandarlo al nido?

L’equipe educativa del Centro Bambini “Il Girasole” opera da anni nel sociale nel territorio dei Castelli Romani e dei Monti Prenestini, in virtù della propria esperienza e competenza nell’ambito della prima infanzia, propone una rubrica, nata dall’idea di supportare, indicare, e far conoscere a genitori e famiglie, argomenti legati all’età dello sviluppo. Come primo articolo, propone alcuni spunti di riflessione in merito alla scelta (difficile e onerosa) della struttura educativa, che si va ad occupare dei più piccoli, nel delicato momento del rientro al lavoro dopo il periodo della maternità.

Mandare un figlio all’asilo nido non è una scelta facile.

Ci si potrebbe chiedere: “perché mandarlo in un nido quando potrebbe stare con i nonni, o con una fidata baby-sitter?”.

Nulla togliendo a queste figure, è importante spiegare che il nido, negli anni, è profondamente cambiato, passando da una funzione prettamente accudente nei confronti del bambino, ad una educativa in modo specializzato e finalizzato. All’interno del nido, infatti, l’equipe che prende in carico I piccoli, li affianca e li supporta in vari ambiti che spaziano dallo sviluppo della sfera  cognitiva, emotiva, al migliorare l’autonomia, alla proposta di attività di vario tipo (laboratori grafico-pittorici, di manipolazione, di psicomotricità, di musica, ecc…), finalizzati al raggiungimento di obiettivi, in funzione delle diverse fasce d’età.

Un altro importante aspetto che viene stimolato e sviluppato in un luogo privilegiato, qual’è quello del nido, è la socializzazione. I bambini per crescere in modo sano hanno bisogno, oltre che d’imparare dagli adulti, che ne sanno di più, anche di confrontarsi e riconoscersi “persona in mezzo alle persone” attraverso la vicinanza quotidiana con I propri coetanei.

Ma come fare a scegliere tra tante strutture?

Prima di tutto si può cominciare scegliendo il luogo: vicino al posto di lavoro, o nei pressi della propria abitazione? In seguito è opportuno andare a visitare le strutture tra cui si opererà la scelta definitiva; parlare con i responsabili della struttura; chiedere informazioni sul personale (titolo di studio, e da quanto tempo è nel settore, etc..), sul progetto educativo annuale, sui tipi di laboratori o attività che si svolgono giornalmente, sulle routine. Verificare, infine, se può esserci uno scambio profiquo e trasparente di informazioni, in merito al luogo dove lascerete il bimbo, caratteristica che denota, senz’altro, una struttura di qualità.

Cosa accade, poi, nel momento in cui si è fatta una scelta in favore di un nido?

Una volta scelta la struttura inizia il periodo dell’inserimento e (i primi sensi di colpa per il genitore).

L’inserimento dura di solito una settimana ed è quel periodo in cui il genitore (il miglior esperto del piccolo) resta al nido con il bambino, che si trova  in un ambiente nuovo e deve essere rassicurato nei momenti di disagio dalla figura di attaccamento principale . Questo tempo, così delicato,  è necessario per facilitare il passaggio di consegne dalla figura principale di accudimento, alle educatrici, e deve essere portato avanti prestando molta attenzione alle reazioni della diade madre-bambino, e avendo cura di muoversi in maniera flessibile (allungando o accorciando I tempi a seconda del bambino, se necessario).

Una buona struttura deve essere, infine, capace di gestire le richieste o i dubbi del genitore, cercando quotidianamente il dialogo con lui e confrontandosi sui metodi adottati con il bambino o facendosi consigliare, così da stabilire una buona continuità educativa tra nido e famiglia.